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Mi chiamo Barbara, ho 34 anni, sono sposata da 10 e sono mamma di due splendide bambine... 1 anno la cucciola e 7 anni la grande. Ufficialmente dovrei essere una fisioterapista ma di fatto per ora sono per lo più una mamma e una moglie. Con il diventare mamma si è risvegliato in me un forte senso materno e di famiglia, mi piace riscoprire le cose semplici che facevano parte della quotidianeità di una volta... mi piace cucinare (anche se il tempo è sempre poco), mi piacciono i lavori manuali (anche se non sono troppo brava...), mi piacciono le cose realizzate in casa (faccio il sapone). Ho scoperto anche un nuovo modo di "aver cura" della mia cucciolotta, utilizzo i pannolini lavabili e la fascia lunga, faccio in casa omogeneizzati, sapone, pane e quant'altro....insomma in casa mia il tempo sembra un po' tornare ai tempi di mia nonna piuttosto che verso 2010. Non sono pero' un'estremista! Anzi!!! Amo tantissimo il computer e internet è il mio mondo. Mi piace la tecnologia ma so anche farne a meno. Sono impegnata anche nella mia parrocchia, mi piace essere una gocciolina attiva nel mare di oggi.

lunedì 23 marzo 2009

Convulsioni febbrili nei bambini



Sono più frequenti di quanto non si pensi...io ne ho due prove ....

Non sono generalmente pericolose ( e già qui ci tranquillizziamo un po'....) ma se si manifestano sono decisamente una cosa "dura" da vedere ed affrontare specie se è la prima manifestazione ed il bambino è ancora piccino ......

La cosa migliore come sempre è essere pronti ed informati correttamente .... dunque... facciamo un po' di chiarezza....


COSA SONO


L'episodio convulsivo deve essere considerato una particolare reazione del Sistema Nervoso all'innalzarsi rapido della temperatura corporea (in genere sopra i 38,5° m... ma per esperienza anche a meno, e anche nel rapido abbassamento). Compare generalmente in bambini di età compresa fra i 6 mesi e i 5 anni.


La convulsione febbrile si manifesta di solito nella prima giornata dell'episodio febbrile, ha una durata che varia da 3 a 15-20 minuti, è più frequente nel sesso maschile (ecco..pure qui noi siamo fuori media...due femmine...), presenta la massima incidenza in bambini di età inferiore ai due anni per poi diminuire progressivamente all'aumentare dell'età, ed è più frequente in bambini nati da madri che abbiano continuato a fumare o ad assumere alcoolici durante la gravidanza (nel nostro caso ne soffriva anche il papà da piccino...).


Al primo episodio convulsivo può seguirne un secondo, generalmente entro un anno. Ulteriori successivi episodi hanno una probabilità di verificarsi che mediamente è del 50%.


COME SI MANIFESTANO


Durante l'accesso convulsivo il bambino presenta, inizialmente e per breve tempo, globi oculari deviati da un lato, pupille dilatate o ristrette, palpebre superiori abbassate a metà, pallore del viso, increspamento della fronte e delle sopracciglia, addome retratto e incavato ''a barca'', arti rigidi spesso in atteggiamento di flessione, polso frequente e irregolare, con sospensione del respiro.


A questa prima fase di brevissima durata ne segue una consistente in un susseguirsi di scosse o sussulti, cambiamento di colore del viso da pallido a rosso, respirazione a scatti.
L'accesso si risolve di solito dopo 2-4 minuti, ma può durare fino a 15-20 minuti.


COME TRATTARE UNA CRISI


Se si dovesse verificare una nuova convulsione:




  • non perdere la calma (i genitori possono aiutare il bambino più tempestivamente di chiunque altro: portare subito il bambino in ospedale o chiamare il pediatra fa perdere del tempo e ritarda le cure);

  • non scuotere il bambino, non schiaffeggiarlo o chiamarlo per nome, non cercare di bloccarlo (sono manovre assolutamente inutili, che ritardano le cure efficaci);

  • porre delicatamente il bambino sdraiato sul fianco (per evitare che aspiri muco o materiale vomitato, e per impedire alla lingua di ostruire le vie aeree), in un luogo dove non possa cadere e farsi male, aprire le vesti strette, pulire velocemente la bocca dalla saliva e da eventuali residui alimentari;

  • somministrare al più presto per via rettale il diazepam (vedere le modalità più avanti);

  • ripetere la dose se la prima viene espulsa, o se la crisi non regredisce in 2-3 minuti;

  • a crisi risolta, contattare il pediatra curante.

Portare invece il bambino presso il più vicino Reparto Pediatrico ospedaliero (possibilmente facendosi accompagnare per non essere impegnati nella guida e poter invece accudire il bambino) se:


  • il bambino ha meno di un anno d'età;

  • la crisi non regredisce alla seconda somministrazione di diazepam;

  • le crisi diventano subentranti.


COME SOMMINISTRARE IL DIAZEPAM PER VIA RETTALE


Il farmaco esiste sotto forma di microclisteri o in fiale da 2 ml.


Microclisteri di diazepam (Micronoan)

Sono microclisteri pronti all'uso, commercializzati in due dosaggi:


da 5 mg se il bambino ha meno di 3 anni;


da 10 mg se il bambino ha più di 3 anni.


Sono molto più pratici delle fiale e possono essere somministrati da chiunque accudisca il bambino (genitori, nonni, baby-sitter, operatori dell'asilo o della scuola).


Istruzioni per l'uso dei microclisteri:


togliere la capsula di chiusura ruotandola delicatamente 2-3 volte senza strappare. Ungere il beccuccio;

mettere il bambino a culetto scoperto;


inserire il beccuccio della siringa nell'ano, fino a metà della lunghezza dello stesso nei bambini di età inferiore a 3 anni, e per l'intera lunghezza del beccuccio in quelli di età superiore;


durante la somministrazione il microclistere va tenuto sempre con il beccuccio inclinato verso il basso rispetto all'ampolla del microclistere;


una volta inserito il beccuccio nell'ano, vuotare il microclistere premendolo tra il pollice e l'indice;


estrarre il beccuccio dall'ano continuando a far pressione sull'ampolla del microclistere. Tenere accostate le natiche per qualche decina di secondi, per evitare che il liquido fuoriesca.


Fiale di diazepam da 2 ml (Valium, Vatran)

Fino a pochi anni orsono erano le uniche disponibili. Vanno somministrate attraverso una siringa con sondino di caucciù da 5 cm, acquistabile in farmacia.


Istruzioni per l'uso delle fiale:


prendere una siringa da 5 ml e aspirare, unitamente ad almeno 2 ml d'aria, mezza fiala di farmaco (= 1 ml), se il bambino è al di sotto dei 3 anni d'età oppure una fiala di farmaco (= 2 ml), se il bambino è al di sopra dei 3 anni d'età;


togliere l'ago e innestare sulla siringa il sondino di caucciù da 5 cm;


mettere il bambino a culetto scoperto e introdurre la sonda per via rettale;


iniettare il contenuto abbastanza rapidamente (compresa l'aria);


tenere per qualche attimo accostate le natiche, per evitare che il liquido fuoriesca.




COME PREVENIRE LE RECIDIVE


Il bambino che soffre o che ha sofferto di convulsioni febbrili è sano e deve condurre una vita normale. Non bisogna diventare genitori ansiosi ed iperprotettivi, ma genitori preparati circa gli interventi da effettuare.


Per ridurre il rischio di recidive è necessario, all'insorgere di ogni rialzo febbrile (quando la temperatura ascellare inizia a superare i 37,5°C o quella rettale i 38°C), prendere tutte le misure atte a riportare la temperatura a valori normali:




  • liberare il corpo da eccessivi indumenti;


  • somministrare Paracetamolo (es. Tachipirina, Acetamol, Efferalgan, Puernol) 10-15 mg/kg dose, 4-5 volte al giorno;


  • applicare spugnature di acqua tiepida e/o la borsa del ghiaccio o pezze bagnate sulla fronte.





I LUOGHI COMUNI DA SFATARE


1- Non è la febbre alta che causa le convulsioni, ma piuttosto un brusco aumento della temperatura (sia in aumento che in diminuzione).


2- Non è detto che un bambino con la febbre debba per forza star male: ci sono bambini che a 38°-39° continuano a correre e giocare, altri che con 37.5° non hanno più voglia di niente.


3- Non occorre far scendere la febbre al di sotto dei fatidici 37° C; basta che si arrivi ad un punto in cui non crea disagio al bambino.


4- Coprire troppo il bambino è sbagliato, perché fa salire ulteriormente la temperatura e contribuisce ad aggravare disagi e fastidi. Se ilo piccolo ha i brividi, lo si può coprire con una coperta leggera.


5- Non è necessario che un bambino con la febbre alta stia a letto: basta che riposi e non faccia sforzi eccessivi, che oltre ad aumentare ancora la temperatura, lo indeboliscono.


6- Se non si sente di mangiare, non occorre sforzarlo: gli si possono dare invece brodini e succhi di frutta nutrienti.


7- Se si vuol provare con le spugnature, utilizzare acqua tiepida e non acqua fredda. Da evitare le spugnature all'alcool: i vapori dell'alcool possono essere inalati e provocare seri danni.


8- Non dare di propria iniziativa gli antibiotici: di per sé non abbassano la febbre e non hanno effetti nemmeno sui virus, responsabili della febbre nella maggior parte dei casi.





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